INTERNO: CAMERA DA LETTO DI JANELLE - GIORNO
Janelle, sdraiata sul letto, apre gli occhi e si alza a sedere, resta immobile per un momento, si gratta la nuca e scende dal letto. Inizia a togliersi la maglietta e la telecamera compie una rotazione di 360 gradi mostrandoci il resto della stanza: un angolo è interamente occupato da televisore, alcuni videolettori, un muro di videocassette, poi vediamo una libreria stipata di libri, fascicoli e riviste, uno stereo, uno stand con vestiti appesi alla rinfusa, altri vestiti ricoprono il pavimento. Completata la panoramica, troviamo Janelle con addosso una nuova maglietta e un paio di pantaloni oversize. I piedi sono nudi. Janelle esce dalla camera da letto e cammina lungo un corridoio spoglio. La telecamera la segue, poi Janelle svolta in una porta sulla sinistra.
INTERNO: BAGNO - GIORNO piano sequenza unico
Janelle si guarda allo specchio, il rubinetto è aperto, la telecamera le inquadra la nuca, da dietro. Janelle si china e si sciacqua la faccia, la telecamera slitta in avanti inquadrando il bagno riflesso nello specchio. Il riflesso di Janelle si rialza, la telecamera ora la inquadra frontalmente, la faccia è bagnata. Il riflesso di Janelle si muove verso la porta e la telecamera, passando attraverso lo specchio, segue Janelle fino alla cucina, da cui arriva una voce maschile, alta e stridula. Una voce scheccante.
INTERNO: CUCINA - GIORNO
Nella cucina ci sono due ragazzi. Uno, Vic, sta facendo colazione con una ciotola stracolma di cereali, l'altro, Alberto, sta pranzando con cibo cinese in contenitori di alluminio. Nel momento in cui Janelle entra, Alberto interrompe il suo monologo e si rivolge a Janelle.
ALBERTO: "Guarda chi si vede, si è svegliata la nostra principessa!"
JANELLE: "'Ngiorno."
Vic, con la bocca piena di cereali, alza gli occhi e fa un gesto di saluto con la mano.
JANELLE: "Pedro dorme ancora?"
ALBERTO: "Penso abbia dormito fuori questa notte."
JANELLE: "Ah, allora non dorme più nessuno... Metto un po' di musica?"
ALBERTO: "Metti Madonna!"
Vic gela Alberto con lo sguardo.
VIC (con la bocca piena): "Snapcase."
Janelle si è portata a fianco di un mobile della cucina, sul quale si trova un registratore a pile e una montagna di cassette audio; Janelle rovista nel mucchio, ne tira fuori una, la inserisce nel registratore e schiaccia il tasto PLAY. La stanza si riempie di musica Drum 'n' Bass.
JANELLE (a Vic): "Mi passeresti la Pepsi, per favore?"
Vic alza la testa dalla ciotola, prende la bottiglia di Pepsi sul tavolo e l'allunga a Janelle. Janelle va sul balcone e innaffia abbondantemente con la bibita alcune piante di marijuana, alte e rigogliose. Mentre Janelle torna indietro, Alberto e Vic la guardano sconsolati.
ALBERTO: "E' inutile, più le innaffiamo con 'ste schifezze, più quelle piante crescono."
VIC: "E' colpa degli zuccheri, guarda come sono rigogliose da quando le riserviamo questo trattamento."
ALBERTO: "Stai dicendo che alla maria piace la Pepsi?"
VIC: "Non sto dicendo che alla maria piace la Pepsi, non so che gusti abbiano quelle cazzo di piantine di merda, dico solo che dovremmo passare a metodi più risolutivi."
ALBERTO: "Tipo?"
VIC: "Idraulico liquido?"
JANELLE: "Si, poi vai a spiegare a Pedro che le sue adorate piantine si sono sciolte come neve al sole..."
VIC: "Ascolta, in un modo o nell'altro quelle piante da quel balcone se ne vanno. Se Pedro si tira le storie di fare il pusher, cazzi suoi se lo beccano, e te lo dico io, prima o poi lo beccano. Però la polizia qua dentro non la voglio, solo perché i vicini hanno notato che in questa casa c'è qualcuno con il pollice verde."
Intanto Janelle si sta preparando un caffé.
ALBERTO: "E lo sai quanto spaccano i vicini."
JANELLE: "Ehi, ehi, calma, lo sapete che la penso come voi, stavo solo dicendo che dobbiamo procurarle una morte naturale, seccarle così di colpo non si può... cazzo, ce ne facesse almeno fumare un po'..."
VIC: "Se è per questo ormai non se le fuma più neppure Pedro, vuole solo farle crescere il più possibile."
JANELLE: "Neanche dovesse vincere un premio su High Times."
ALBERTO (sorridendo): "Vi ricordate quando gli abbiamo fumato quelle cime?"
JANELLE (sorridendo): "Quella volta sì che Pedro si è incazzato..."
VIC: "Gli avevate fumato mezza pianta..."
C'è una pausa in cui i tre ripensano all'episodio, ognuno con un sorriso ebete stampato in faccia, poi Janelle si siede al tavolo. Alberto indica i pacchetti di alluminio di fronte a lui.
ALBERTO (a Janelle): "Vuoi del cinese?"
Janelle arriccia il naso.
JANELLE: "Di prima mattina? Bleah!"
ALBERTO: "E' l'una passata..."
JANELLE: "Così tardi? Non pensavo di aver dormito tanto."
ALBERTO: "Allora, ne vuoi o no?"
JANELLE: "No, veramente, ma grazie lo stesso." (Guardando il cibo cinese) "Se non lo faranno le malattie veneree, ci penseranno le schifezze che mangi a farti fuori."
ALBERTO: "Ma se ci sono un miliardo di cinesi che mangiano sta roba ogni giorno della loro vita."
VIC: "E quanto pensi viva uno di questi cacariso del cazzo?"
ALBERTO: "Vivendo in mezzo la campagna, vanno tutti in bicicletta...sti 'cacariso', come li chiami tu, vivono molto più a lungo di noi, e pure meglio!"
VIC: "Sto cazzo vivono più di noi! Vuoi sapere qual è la vita media di un cacariso? Venticinque anni, non uno di più. E lo sai perché? Eh, dico, lo sai perché vivono solo venticinque anni?"
ALBERTO (sconsolato): "Perché vivono solo venticinque anni?"
VIC: "Perché se sei nato in Cina arrivato a venticinque anni realizzi finalmente che se davvero esiste un Dio o qualche altra puttanata del genere, beh, allora ti ha pigliato per il culo quando ti ha fatto nascere in Cina. Quando realizzi che hai mangiato riso per venticinque anni e niente ti permette di sperare in un futuro migliore in cui non dovrai mangiare sto cazzo di riso schifoso, allora tanto vale lasciarti morire, piuttosto che festeggiare il tuo ventiseiesimo compleanno da cacariso con una torta di riso."
Janelle intanto si alza per spegnere la moka, si versa il caffé in una tazza e torna a sedersi.
JANELLE (a Vic): "Che hai fatto ieri sera?"
VIC: "Tu?"
JANELLE: "Beh, ci siamo visti al concerto, no?"
VIC: "Sei rimasta li tutto il tempo?"
JANELLE: "Ho incontrato delle amiche, e così mi sono fermata per un po', anche se la situazione non si reggeva proprio... ma voi uomini ci credete davvero così sceme?"
ALBERTO (scheccando): "Non guardarmi neanche, che sono molto più donna di te!"
VIC: "Perché? Che hanno fatto questa volta i miei colleghi uomini?"
JANELLE: "Prima salta fuori un tipo, mai visto prima, che si avvicina e mi fa: "Entrando, hai visto la decapottabile parcheggiata qui fuori? E' mia, se vuoi, ti porto a fare un giro... Pensaci, ti guarderebbero tutti." Faccio appena in tempo a mandarlo affanculo che arriva un altro idiota che si presenta con un: "Ciao io sono uno sconvolto e faccio parte dell'altra parte dell'umanità!"."
VIC (divertito): "Maestri."
JANELLE: "No, guarda non ci scherzare nemmeno, che poi c'è stata un escalation di squallore... Ieri doveva essere la giornata mondiale del marpionaggio e nessuno mi ha avvertita. Voglio dire, tu sei lì a chiaccherare tranquilla, quando sbucano fuori queste facce da culo con le loro frasi idiote."
VIC: "Ah ah ah!"
JANELLE: "Ma davvero ci credete così sceme?"
VIC: "E io cosa c'entro, non ho mai abbordato così una tipa in vita mia..."
ALBERTO: "E infatti sono mesi che non scopi! Comunque è proprio questo il punto, se ci sono così tanti tipi che usano metodi del genere, vuol dire che funzionano. Magari la maggior parte delle ragazze li mandano a cagare, come hai fatto tu, ma prova e riprova, ci sarà qualcuna che ci sta."
JANELLE: "Seee, con frasi del genere..."
ALBERTO: "Non sono mica tutte come te, ci sono ragazze a cui non frega niente di quello che le viene detto, anche loro si accorgeranno di aver davanti un imbecille, ma tanto non ci devono mica parlare più di tanto... Le frasi di approccio servono solo ad attirare l'attenzione, non importa quel che si dice."
Janelle e Vic guardano Alberto scettici.
ALBERTO: "Non dico stronzate, guarda la pubblicità: quante volte vengono elencati i pregi di un'automobile o viene messa in risalto la comodità di un paio di jeans? Mai! Perché basta una storiella di trenta secondi, che non vuol dire nulla, ma semplicemente attira l'attenzione su un prodotto."
VIC: "Vabbé, cosa vuol dire? Allora è così per tutto. Non so, prendi come esempio i graffiti..."
JANELLE: "Te pareva..."
VIC: "...Si dipinge nei posti più assurdi, si usano tecnica e precisione da paura, stili mai visti solo per far pubblicità al proprio nome. Perché, almeno negli ultimi anni di messaggi nei pezzi non se ne leggono più, tutto quello che c'è è il nome di chi l'ha fatto..."
ALBERTO: "E' quello che dico io, tutto funziona così: chiunque vuole farsi notare si guarda intorno e vede che basta una qualsiasi cosa nuova, strana o particolare per attirare l'attenzione su di sé."
JANELLE: "Vabbé, potresti anche aver ragione..."
ALBERTO: "Certo che ho ragione."
JANELLE: "...Stavo solo dicendo che già ero di pessimo umore e sti stronzi mi hanno mandato completamente a male."
VIC: "Ma se eri così felice quando ci siamo incontrati, cos'è, hai rivisto Chris?"
JANELLE: "Lascia perdere..."
ALBERTO: "Ma perché ci stai assieme se non riesci a sopportarlo?"
JANELLE: "Cos'é, non lo sai? L'ho lasciato la scorsa settimana."
Ad Alberto si accendono gli occhi
ALBERTO: "Davvero l'hai mollato? Allora posso farmelo io! Madonna che figo che è! E con quel pacco che si ritrova!"
JANELLE: "Ah, provaci pure, anche se dubito ci starà, omofobo com'è... Comunque non è vero che non riuscivo a sopportarlo, è che siamo due persone completamente diverse, e questo si vedeva quando cercavamo di parlare di una qualsiasi stronzata: per lo più si andava avanti a monologhi, ognuno diceva la propria, ma a nessuno dei due interessava veramente capire come la pensava l'altro." (a Vic): "In ogni caso non me ne frega niente di aver rivisto Chris... voglio dire, era logico che prima o poi ci incontravamo, non è che frequentiamo la stessa gente, ma i posti dove si va alla fine sono gli stessi. Dopotutto è divertente incontrare i tuoi ex: te l'ho già detto che non siamo mai stati veramente in grado di comunicare l'uno con l'altra e alla fine, per non stare in silenzio tutto il tempo, finivamo con fare del gran sesso... pensandoci non era poi così male..."
VIC: "Un po' squallido..."
JANELLE: "Si e no, comunque ti stavo dicendo che non abbiamo mai avuto niente da dirci e la stessa cosa è successa ieri sera."
Flash-back alla sera precedente, in un locale affollato e con musica altissima.
LOCALE: INTERNO - NOTTE
La steadycam va incontro a Janelle che, con le spalle alla telecamera, parla con delle amiche.
JANELLE: "Il prossimo marpione che si avvicina lo stendo!"
AMICA: "Si sta avvicinando qualcuno di molto peggio di un marpione..."
La telecamera ora è molto vicina, Janelle si gira.
JANELLE: "Ciao Chris, come va?"
Si interrompe la soggettiva.
CHRIS: "Bene... Cosa aveva da dire la tua amica?"
JANELLE: "Ma niente, scherzava..." (Dopo alcuni secondi di silenzio): "...Piaciuto il concerto?"
CHRIS: "Sono entrato quando ormai non si pagava più... Ho visto giusto le ultime due canzoni. Non è che mi siano piaciute più di tanto."
JANELLE: "A-ah."
Janelle e Chris stanno uno di fronte all'altro, in silenzio, senza guardarsi in faccia.
JANELLE (fuoricampo): "Siamo rimasti in silenzio per un po', ognuno guardava da un'altra parte e alla fine indovinate che cosa ha avuto il coraggio di chiedermi..."
CHRIS: "Se vuoi puoi venire a stare da me stanotte, ti va?"
CUCINA: INTERNO-GIORNO
VIC: "E tu che hai risposto?"
JANELLE: "Lì per lì non sapevo se ridergli in faccia o accettare, davvero. Poi ho pensato che sarebbe tornato tutto come prima, e non mi va, voglio qualcosa di più da un ragazzo."
ALBERTO: "Auguri!"
JANELLE: "Già, grazie, mi sa che ne ho bisogno."