cliche guevara
C'era una ragione per cui io passassi tutte le mie serate dai miei vicini di casa. Era la stessa ragione che mi aveva portato ad affittare un appartamento in quello stesso condominio. Che poi era la ragione che mi aveva portato ad andare a vivere in quella determinata città e ad iscrivermi a quel corso di studi. E la ragione era, beh, già lo sapete.
Così, nel desiderio di stare vicino quanto più possibile a quella ragazza, trascorrevo lunghe serate in compagnia dei suoi coinquilini a giocare a Risiko e a discorrere di massimi sistemi, e ai metodi per soverchiarli. Era curioso vedere come buona parte delle loro "azioni di lotta contro il sistema costituito" (ibidem) andasse a vantaggio diretto di chi le metteva in atto: così il frigo di quella casa era stipato di alimenti costosi ottenuti con "l'esproprio" (ibidem) piuttosto che con il furto presso la vicina Coop; e l'uso cronico di droghe di ogni tipo "per allargare la mente" era giustificato come "necessità di aiutare la mafia nella sua lotta" contro "uno Stato dittatoriale e tirannico" (ibidem, ibidem e ancora ibidem). Fortunatamente l'ala femminista/pacifista della casa non se ne stava zitta, e ci rimproverava di passare il tempo simulando la guerra in una lotta di conquista e dominio rappresentata con mezzi fallici (parlavano di Risiko e dei carriarmatini).
Ci sarebbe molto altro da dire su quella casa, sui suoi coinquilini e sulle sue pareti ingiallite dalla nicotina e dalle lampadine da 40 watt, divertendovi o annoiandovi con tutti questi cliché. Ma la verità è che anche noi siamo usciti dalla nostra adolescenza vedendo le cose sbagliate di questa società e confezionando delle risposte relativamente semplici al problema; forse eravamo meno incoerenti e meno arditi, forse lo eravamo di più. E si spera che con il passare degli anni non siamo diventati ciechi alle ingiustizie e ancora speriamo e lottiamo per qualcosa di meglio. Adesso siamo stanchi, disillusi, viviamo con il rischio quotidiano di essere rapiti dal riflusso verso il privato e la perdita dei nostri valori, ma siamo anche più maturi, forse più saggi, e sicuro certe cazzate non ce le lasciamo più scappare di bocca. Sia chiaro, non ci vergognamo di quello che abbiamo detto, e non ritrattiamo nulla di quello che abbiamo fatto, semplicemente adesso lo diciamo e facciamo in un altro modo.
Ma se nessuno adesso può prendersi gioco di noi o tacciarci di incoerenza per quello che abbiamo detto e fatto nei nostri vent'anni, cosa siamo stati giovani a fare?
Così, nel desiderio di stare vicino quanto più possibile a quella ragazza, trascorrevo lunghe serate in compagnia dei suoi coinquilini a giocare a Risiko e a discorrere di massimi sistemi, e ai metodi per soverchiarli. Era curioso vedere come buona parte delle loro "azioni di lotta contro il sistema costituito" (ibidem) andasse a vantaggio diretto di chi le metteva in atto: così il frigo di quella casa era stipato di alimenti costosi ottenuti con "l'esproprio" (ibidem) piuttosto che con il furto presso la vicina Coop; e l'uso cronico di droghe di ogni tipo "per allargare la mente" era giustificato come "necessità di aiutare la mafia nella sua lotta" contro "uno Stato dittatoriale e tirannico" (ibidem, ibidem e ancora ibidem). Fortunatamente l'ala femminista/pacifista della casa non se ne stava zitta, e ci rimproverava di passare il tempo simulando la guerra in una lotta di conquista e dominio rappresentata con mezzi fallici (parlavano di Risiko e dei carriarmatini).
Ci sarebbe molto altro da dire su quella casa, sui suoi coinquilini e sulle sue pareti ingiallite dalla nicotina e dalle lampadine da 40 watt, divertendovi o annoiandovi con tutti questi cliché. Ma la verità è che anche noi siamo usciti dalla nostra adolescenza vedendo le cose sbagliate di questa società e confezionando delle risposte relativamente semplici al problema; forse eravamo meno incoerenti e meno arditi, forse lo eravamo di più. E si spera che con il passare degli anni non siamo diventati ciechi alle ingiustizie e ancora speriamo e lottiamo per qualcosa di meglio. Adesso siamo stanchi, disillusi, viviamo con il rischio quotidiano di essere rapiti dal riflusso verso il privato e la perdita dei nostri valori, ma siamo anche più maturi, forse più saggi, e sicuro certe cazzate non ce le lasciamo più scappare di bocca. Sia chiaro, non ci vergognamo di quello che abbiamo detto, e non ritrattiamo nulla di quello che abbiamo fatto, semplicemente adesso lo diciamo e facciamo in un altro modo.
Ma se nessuno adesso può prendersi gioco di noi o tacciarci di incoerenza per quello che abbiamo detto e fatto nei nostri vent'anni, cosa siamo stati giovani a fare?
0 Comments:
Posta un commento
<< Home