da questo blog è stata tratta una storia vera

15.10.05

come antropologi

Se da bambino guardavi i documentari in tv, ti ci sei abituato sin da allora.
Alla crudeltà.
Alla crudeltà delle ventiduenni. E hai imparato molto presto ad accettarne logica.
Tu sei il giovane fenicottero stremato dalla sete, tu sei il pinguino ucciso a colpi di beccate dal rivale nel periodo degli accoppiamenti, tu sei il cucciolo di tricheco schiacciato dal peso di un adulto maldestro. Loro, le ventiduenni, rappresentano il documentarista che tutto registra ma mai interviene. Perché non intervengano l'hai scoperto all'età di otto o nove anni, dopo esserti chiesto come mai in quei documentari pomeridiani sugli animali non ci fosse mai qualcuno che
desse un po' d'acqua al fenicottero in difficoltà, cacciasse a pedate il pinguino dominante, battesse le mani per distrarre il tricheco adulto. Qualcuno c'è, ma il suo compito è esclusivamente quello di osservare. Può sembrare crudele. Senza cuore. Ma tu non hai dovuto aspettare di seguire corsi universitari per sapere qual è l'atteggiamento che ci si aspetta dai documentaristi, e dagli etologi, e dagli antropologi: non devono mai alterare il sistema.
Le ventiduenni sono come antropologi.
Osservano quello che le circonda nutrendosi di esso con i loro occhi affamati. Nutrendosi di te. Sì, perché tu sei il soggetto della loro osservazione. Purtoppo, l'habitat in cui hanno deciso di studiarti non è altro che il vostro rapporto, la vostra relazione, e nonostante questo loro saranno capaci di interagire il meno possibile con questo habitat, non parlando mai di esso, non parlando mai di se stesse.
E quando infine il tuo habitat, il vostro habitat, collasserà, loro non faranno altro che registrarne la fine.