da questo blog è stata tratta una storia vera

6.12.04

culture di sottrazione

Pensavo, e cercate di seguire il mio ragionamento. E' peggio il fatto che ci siano culture che impongono la barba lunga, oppure che la nostra cultura non può adottare lo stile talebano? Sicuramente è peggio il secondo fatto.
Mi spiego.
Non è che la cultura in cui viviamo abbia delle qualche remora estetica o morale nel far propria la barba incolta che caratterizza gli integralismi di questi tempi. La nostra cultura
è in grado di fagocitare tutto ciò con cui viene a contatto, digerisce qualsiasi sottocultura o cultura altra.
Esemplifico.
Gli slogan situazionisti del '68 sono diventati head pubblicitarie, e così le azioni di protesta del periodo 1999-2001 sono state trasportate dalla strada alle pagine pubblicitarie delle riviste, dove decine di giovani modelli, vestiti con gli abiti e gli accessori più oltraggiosi che si possono trovare in un dieselstore, alzavano i pugni al cielo per chiedere un maggior numero di semafori verdi, marciavano uniti per esprimere la propria solidarietà ai pesci rossi o ancora si arrampicavano sui muri cittadini per scrivere con gli stencil slogan a favore dei fine settimana di quattro giorni. E tutto questo proprio nel momento in cui temi quali l'inquinamento urbano, lo sfruttamento degli animali e la necessità di condizioni lavorative decenti erano riusciti a far breccia nei media. La cultura dominante non ha esistato a servirsi neppure dell'estetica punk, e in questi giorni i ragazzetti vanno a scuola e nelle disco con inutili crestini.
La ragione per cui questa cultura non può fagocitare la barba talebana non è quindi estetica o morale, ma puramente tecnica: è che la nostra cultura è una cultura di sottrazione. Sottrazione perchè toglie alle altre culture, ma anche perché per avere un crestino basta tagliare nei punti giusti il caschetto da rocker anni '70 che era stato imposto dalla moda precedente. Ma per far crescere una bella barba come quelle che si vedono sui tg, ehi, mi ci vogliono dei mesi. Per allora la moda sarà bella che passata e io sarò out.
E non è che con tutta sta cosa della cultura di sottrazione e del dover stare al passo con i nuovi tagli io debba sopportare che il lavandino sia sempre pieno di peli e capelli altrui. Scommetto che nelle case degli studenti islamici di Kabul non c'erano di questi problemi.